mercoledì 22 dicembre 2010

Intervista a: Ancient Dome

Gli Ancient Dome sono una delle poche band italiane che riescono a mantenere un sound classico e anni'80. Dopo averli recensiti ottimamente, abbiamo deciso di intervistare il frontman della band Paolo Porro...



Ragazzi per dare inizio alle danze... Come è nata l’idea di formare gli Ancient Dome?
Gli Ancient Dome sono nati ormai 10 anni fa, inizialmente come classica cover band dei nostri gruppi di riferimento, situazione che si è protratta fino al 2004, quando abbiamo scoperto il piacere di creare musica inedita. La band è nata dalle ceneri del classico gruppo da adolescenti, gli Emblema, che vedeva in formazione Pol (il sottoscritto, alla chitarra), Cuzzo (basso) ed il nostro primo chitarrista Pech ai tempi del liceo, a cui si è aggiunto Syra alla batteria, entrato in formazione grazie ad un annuncio su una rivista cartacea (a quei tempi si usava ancora così, ebbene sì). Solo nel 2004 l’arrivo del monicker definitivo, coniato da Syra, che voleva ribadire la predilezione per il thrash old school ed il volersi porre come “antica dimora” dello stesso.

Quali gruppi vi hanno influenzato particolarmente? Sull’ascolto del disco ho notato influenze da quel thrash metal tecnico e numerose soluzioni che mi riportano sull’heavy metal più classico
Hai notato bene, le principali influenze sono quelle! Per conto mio, essendo autore dell’infarinatura generale dei brani, posso dirti che i miei ascolti si incentrano sui classici, Metallica e Megadeth su tutti, poi ancora i grandissimi Testament, Overkill, Anthrax, Forbidden, un pizzico di Slayer, ma soprattutto quelle band che purtroppo non hanno mai ottenuto il successo che avrebbero meritato; parlo di Heathen, Coroner, Artillery, Toxik, Defiance, Realm, Paradox, Vendetta, e potrei proseguire a oltranza. La vena heavy mi è stata trasmessa soprattutto dalla scena americana, e se ho amato act più attuali come gli Iced Earth, nel mio cuore c’è sempre stato posto per gli immensi Metal Church; non voglio dimenticarmi la NWOBHM, così come il metal tecnico di Atheist e Cynic non è di certo passato in secondo piano. Last but not least, l’icona in assoluto resta Chuck Schuldiner, che con gli ultimi lavori degli immensi Death e l’unico capolavoro degli straordinari Control Denied, ha lasciato un indelebile marchio nel mio cuore e nella mia mente, ultimo grande genio della nostra stupenda musica.

Cosa trattano i vostri testi? Dalla copertina e dal titolo del full mi sono immaginato di tutto
Ottimo! Bene sapere che si riesce ancora a lasciare spazio all’immaginazione, almeno dal punto di vista dell’immagine e dei contenuti che si vogliono fornire con la propria proposta musicale. Riciclo una risposta che ho già utilizzato, ma è completa ed esplicativa: “l'album può essere visto come una metafora, dal punto di vista lirico, del continuo comportamento irrazionale che ha portato l'uomo a costruire attorno a sé un futuro ben poco roseo; una critica mai velata, senza doppi fini, sull'uso delle risorse a nostra disposizione, che è meglio identificabile come un vero e proprio sfruttamento. Preciso che questa visione non deve essere per forza di cose intesa in senso negativo: forse sotto molti aspetti non vi è più possibilità di tornare indietro, ma si può e si deve compiere lo sforzo di reagire, perché anche le generazioni future abbiano la possibilità di godere di quanto di buono ancora ci circonda!”

Una curiosità: divertente la vignetta presente a metà del booklet. Chi è l’autore? Sta a sottolineare anche un vostro lato ironico?
Sonia, una nostra amica e grande supporter, ha disegnato per noi il simpatico (almeno spero) fumetto che trovate all’interno del booklet. Inizialmente, l’ultima vignetta voleva essere l’idea principale di artwork definitivo, realizzata ovviamente con uno stile più consono ad apparire sulla copertina di un album, poi abbiamo optato per quella che potete osservare ora, cercando di sottolineare quanto delineato nelle tematiche dei testi che ho precedentemente citato. Lato ironico? Decisamente sì! Siamo onesti: di band molto più valide di noi, sia dal punto di vista del songwriting che della tecnica, ce ne sono a bizzeffe. Noi tentiamo di coinvolgere il pubblico, soprattutto in sede live, con sarcasmo, anche ironizzando su noi stessi (hai mai visto una band thrash composta da 3 membri pelati su 4?!?!?); vogliamo divertirci e divertire, ed allontanarci dal cliché di band metal che molto spesso scade nel banale, diventando a sua volta motivo di scherno per gli stessi membri. Siamo tutti realtà underground, e come tali, dovremmo imparare a non uscire dal seminato, e tenere i piedi ben piantati per terra, senza offesa per nessuno.

Come è nato l’accordo con l’ottima Punishment18 Records?
Senza voler passare per critico e cinico, ma è nato nella maniera più classica, onesta e pulita possibile: l’invio di un promo nel 2008, la risposta positiva da parte dell’etichetta, e l’inizio di un sodalizio con la stampa del nostro primo album “Human Key”, lo scorso gennaio 2009, seguito da “Perception Of This World” nel settembre/ottobre 2010. La Punishment 18 Records lavora ottimamente con la promozione e la distribuzione dei propri titoli, e far parte di un roster di band italiane e non davvero invidiabile, vista la qualità dei prodotti sinora immessi nel mercato underground, non può che renderci fieri di quanto ottenuto!

Parliamo un po’ dell’attività live: state progettando date per promuovere al meglio “Perception Of This World”?
Tocchi un tasto dolente: al momento, cerchiamo date per la promozione, ma non fioccano di certo, e dobbiamo sempre ringraziare quanti ci stanno aiutando nella ricerca di live. Speriamo di avere modo in futuro di promuovere a dovere il nuovo album, e speriamo che i metalheads italiani rispondano con altrettanta enfasi, anche acquistando l’album, che è un lato davvero importante per una band al nostro livello: se non c’è riscontro, e non arrivano “aiuti per il sostentamento”, diventa difficile per chiunque poter pensare di proseguire sulla propria strada, e per questi motivi molti prima di noi hanno gettato la spugna. Se poi aggiungi che potrebbe insorgere uno “stop forzato”, dovuto ad una possibile partenza del sottoscritto per gli USA per rincorrere quella chimera denominata “lavoro”, la situazione si complica maggiormente; in caso, lotterò perché gli altri membri proseguano con il progetto, supportati da un nuovo vocalist ed un’altra chitarra... never stop the Ancient Dome! Oh yeah!

Cosa ne pensate della scena italiana? Ci sono band che vi hanno colpito particolarmente?
Per far parte di un movimento, bisogna calarsi a pieno nello stesso. Più o meno, queste erano le parole che un noto giornalista heavy italiano aveva usato a suo tempo per spronare gli animi a non aprire la bocca solo per parlare, ma passare ai fatti. Io cerco di supportare ogni giorno la scena italiana, seguendola, partecipando ai live, acquistando i cd delle band e in un secondo momento recensendo il lavoro che mi ritrovo sottomano. La nostra penisola sta attualmente offrendo una pletora di ottime formazioni, che ben poco hanno da invidiare a quelle straniere che si fanno portavoce del genere stesso; non sto a citarti nomi, finirei per ometterne troppi e non voglio incappare in questo errore. Posso solo dire che sono più che soddisfatto dei miei connazionali, da tutti gli angoli più remoti dello stivale, e che continuerò a credere nell’underground finché avrò la forza per poterlo fare.

Ci sono purtroppo e da tanto tempo numerosi casi in cui alcune band si mettono sotto agenzie per tentare di suonare spesso ma nella maggior parte dei casi si sono rivelate fallimentari e dannose (soprattutto a livello economico) per le band stesse. Vorreste esprimere la vostra opinione?
Altro tasto dolente: inutile citare nomi, chi bazzica nell’ambiente sa quali sono quelle agenzie da cui bisognerebbe tenersi alla larga. Purtroppo non tutti ne sono a conoscenza e si muovono di conseguenza, e finiscono per non rientrare economicamente nelle spese sostenute, che già sono parecchio consistenti per chi propone metal in Italia, senza vedere il becco di un quattrino come ritorno per il proprio impegno e la propria dedizione. Lunga vita a chi si propone come promoter a livello amatoriale, e lo fa senza chiedere un soldo, spinto unicamente da sana passione! Noi dobbiamo ringraziare molti di quest’ultimi, avendoci permesso esibizioni in molti contesti differenti. Per conto nostro, preferiamo limitarci a poche date, ma buone; l’altro rovescio della medaglia si pone nel momento in cui anche queste si rivelano fallimentari, ma fortunatamente si possono contare sulle dita di una mano. Tutto ciò per dire che staremo sempre alla larga dalle agenzie di promozione; sicuramente ne esisteranno di serie e motivate, ma resta un lato che preferiamo non approfondire.

L’intervista si conclude qui. Lascio a voi i saluti finali
Ringrazio te, Salvo, e MOA Webzine, a nome della band, per l’opportunità che ci hai offerto con questo scambio di opinioni telematico, e ringrazio chiunque abbia dedicato parte del suo tempo a leggere questa intervista, spero di non aver annoiato nessuno! Vi invito a supportarci, se possibile con l’acquisto del nostro ultimo cd “Perception Of This World”, per il quale potete direttamente contattarci. Ad ogni modo, visitate il nostro sito ed il nostro Myspace (http://www.ancientdome.com/ , http://www.myspace.com/ancientdome ), troverete tutte le informazioni che cercate; lasciate commenti/critiche se volete, il tutto è sempre ben accetto! E supportate l’underground italiano in generale, ne abbiamo un enorme bisogno... keep the metal faith alive!



 
Intervista realizzata da Salvo "S."

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